La prima indimenticabile sigla dei Rocking Horse:
Uno degli anime più lunghi della storia della televisione (115 puntate tutte le gate tra loro e assolutamente consecutive)
Il primo esempio di Soap Opera formato cartoon (siete sicuri di ricordare tutti ma proprio tutti i personaggi che compaiono?).
Una storia personale che si intreccia in modo indissolubile con la Storia Universale (la Prima Guerra Mondiale) in un misto di finzione e realtà davvero accattivante.
Una storia in cui il massimo dell'osè che abbiamo visto è stato un bacio rubato da Terence a Candy mentre ballavano sul prato alla fine dell'estate.
Una storia in cui tutti noi credevamo che il Principe della Collina fosse Anthony visto che aveva le sue identiche fattezze nonchè la sua stessa voce (almeno in Italia) e che lui si divertisse a prendere in giro Candy negando.
Una galleria di personaggi memorabili: Anthony, Archie, Stear, Annie, Patty, Suor Gray, Miss Pony, Suor Maria, Tom, Jimmy, Flanny, la direttrice Mary Jane, Albert, Iriza, Neal, e tantissimi altri secondari ma non meno importanti!
Tralascio la trama che è lunghissima e che immagino tutti voi conosciate e vi metto qualche altra notizia.
Dal romanzo all'animeCandy Candy nasce come romanzo, scritto all'inizio del 1975 da Keiko Nagita, meglio nota con lo pseudonimo di Kyoko Mizuki, una popolare autrice giapponese, da cui la stessa trasse poi un manga insieme alla giovane disegnatrice Yumiko Igarashi. L'opera attirò l'attenzione della casa editrice Kodansha, che la serializzò sulla rivista mensile Nakayoshi dall'aprile 1975 al marzo 1979. Il clamoroso successo che il manga riscuoteva spinse quindi la Toei Animation a trasporlo in un anime televisivo di ben 115 episodi, trasmessi dal 1° ottobre 1976 al 2 febbraio 1979 sulla Asahi TV, con la regia di Shun'ichi Yukimuro, il character design di Mitsuo Shindo e le musiche di Takeo Watanabe
L'edizione italiana dell'anime Candy Candy arriva in Italia prima di tutto come anime e viene vissuta come la prima soap opera animata per teenager. La serie viene doppiata dalla CITIEMME su dialoghi adattati da Stefania Froia, e trasmessa per la prima volta nel 1980 su diverse emittenti locali (prima fra tutte Telesanterno di Bologna[citazione necessaria]), e successivamente dal circuito Euro TV, per poi essere acquisita dalla allora Fininvest, e trasmessa su Rete 4 nel 1987 e su Italia 1 nel 1988, con la sigla italiana cantata dai Rocking Horse. Nel 1989 viene ritrasmessa su Canale 5, ma con il titolo Dolce Candy ed una nuova sigla cantata da Cristina D'Avena, che sarà poi utilizzata anche in Spagna ed in Francia per l'anime Idol densetsu Eriko (Ciao Sabrina). Il doppiaggio italiano, nonostante l'alta qualità, stravolge il finale dell'edizione originale giapponese, lasciando intendere che Albert/zio William rimarrà per sempre un caro amico e che Terence lascerà Susanna per tornare da Candy.
Manga e fumettoSull'onda del notevole successo di pubblico che la serie animata incontrò anche in Italia, la Fratelli Fabbri Editori importò il manga originale e lo pubblicò in 77 uscite settimanali, anche se sottoponendolo ad una ricolorazione e a censura per renderlo fruibile anche e soprattutto da un pubblico infantile. L'intraprendenza dell'editore portò però la serie ben oltre le 77 uscite dell'originale giapponese, arrivando fino a 326 numeri, con un prosieguo della storia completamente inventato e disegnato in Italia.
E dulcis in fundo la risposta alla domanda:
Perchè non viene più replicata o pubblicata in dvd? Controversie legaliDi fronte al successo internazionale di Candy Candy, tradotto in diverse lingue e molto popolare in America, Europa e Sud-Est Asiatico, viene da chiedersi come mai la serie animata non sia reperibile sul mercato. La risposta sta tutta nell'annosa controversia legale che ha visto protagoniste le due coautrici del manga a partire dai primi anni '90. Il tentativo di Yumiko Igarashi di rivendicare e sfruttare l'intero copyright dell'opera, e l'ovvia reazione di Kyoko Mizuki e della Toei, hanno dato luogo ad una lite giudiziaria durata fino al 2001 che ha avuto come esito il giusto ma inutile riconoscimento del copyright congiunto alle due contendenti, che ora non fanno che ostacolarsi a vicenda impedendo il merchandising dell'opera e finanche la sua trasmissione, bloccata dal 1997.Grazie a Wikipedia per le infoPer chi non ricorda la prima messa in onda eccovi la sigla di Cristina D'Avena a partire dalla fine degli anni 80 e per tutti gli anni 90 fino a quando l'anime è stato replicato: